La calva


Capaglia inizia a correre e disperarsi finché non trova un secchio pieno d'acqua e se lo rovescia in testa, spegnendo il fuoco che aveva ormai incenerito la finta chioma paglierina e rivelando un'ampia e sferica pelata che la donnona tenta invano di nascondere infilandosi il grosso secchio come fosse un improbabile copricapo.
"Perché tu mi vuole bruciare?" ulula ella, bloccandomi la fuga con un'enorme manata, "Io ti ha aggiustato cuore!".
Poi mi afferra ancora il braccio e mi porta in giro per la grotta, in meandri in cui non c'è più traccia d'oro ma dove passeggiano, saltellano e ticchettano ovunque piccole creature meccaniche.
"Io aggiusta bestioline rotte" dice la gigantessa, orgogliosa, "loro arriva qua in panne e io sistema loro ingranaggi rotti e loro resta qua per sempre!" e fa un sorrisone ebete.
"Dovresti lasciarli andare!" le dico, indeciso se ha senso o no provare pena per degli automi, poi mi ricordo che in parte lo sono anch'io.
"Perché?" mi chiede la donnona col secchio ancora infilato in testa, "io vuole loro bene!"
"Ma loro forse vogliono essere liberi... come me!"
Capaglia assume un'espressione depressa: "Io non ti piace perché è calva, è vero?" piagnucola.
"Non dire assurdità! A dire il vero mi piaci molto!" le confesso, sincero "Ma io amo il mare! Ti ringrazio per avermi aggiustato, non avevo più un navigatore che mi mostrasse la direzione e ora ho un cuore meccanico che me la indica, ma devo trovare il mio vero cuore, mi capisci?"
Cogliendomi alla sprovvista, Capaglia scoppia a piangere: "No, io non capisce," si lamenta ella, "io è tanto sola..."
Non so cosa risponderle, così le poso una mano sul suo enorme braccio, le sussurro "Mi dispiace..." e mi volto per andar via.
Questa volta la gigantessa non cerca di fermarmi e io, dopo alcuni passi, sentendola piangere rumorosamente, mi giro a guardarla e le prometto: "Tornerò a trovarti!".
Ma ella prende a ringhiarmi contro ferocemente, così accelero il passo ed esco velocemente dalla cava senza più votarmi indietro.
Solo una volta all'aperto mi accorgo che non c'è più traccia delle formiche e che è notte fonda.

[continua...]

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